IL MAL DI SCHIENA HA TANTE CAUSE
Chi non lo conosce: il mal di schiena. Tre persone su quattro ne soffrono almeno una volta nella loro vita. Le persone giovani sono colpite più frequentemente delle persone anziane. La buona notizia? Più del 90% di questi dolori non sono la spia di patologie gravi, ma di tensioni muscolari inappropriate dovute a posture o movimenti errati: quindi è possibile in modo semplice e rapido eliminare i disturbi e prevenirne la cronicizzazione, dovuta il più delle volte alla retrazione delle fasce muscolari o alla progressiva degenerazione delle strutture di sostegno della colonna vertebrale.
IL CIRCOLO VIZIOSO DEL MAL DI SCHIENA
Quindi soprattutto all’inizio la chiave per risolvere il mal di schiena è attivarsi per rimuoverne le cause. Purtroppo spesso quello che avviene è esattamente il contrario: la paura del dolore causa una riduzione di ampiezza dei movimenti, o uno stato di contrattura muscolare estesa a tutto il tronco che non fa che amplificare l’intensità e la distribuzione del dolore. Questa situazione di malessere fisico e psichico riduce ulteriormente la mobilità influenzando in modo negativo la vita personale e sociale, riducendo le attività e la partecipazione e portando ad una vera e propria “disabilità”.
- Le cause del mal di schiena
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- errati schemi di postura e di movimento condizionanti sovraccarico muscolare e/o articolare
- sovraccarico acuto o cronico da attività lavorative o ricreative
- stress psichici acuti o cronici
- stili di vita inadeguati (sedentarietà, alimentazione errata, sovrappeso ed obesità,
- patologie infiammatorie, degenerative o neoplastiche della colonna vertebrale
ATTIVITÀ MOTORIA E PREVENZIONE DEL MAL DI SCHIENA
Nonostante un’attività fisica regolare contribuisca alla prevenzione primaria del mal di schiena, la sedentarietà è un problema in continua crescita, come recentemente confermato da un sondaggio condotto dall’Istituto F.A.Z. e Forsa su un campione di 1000 persone di età superiore a 14 anni. Eppure per ridurre il rischio di mal di schiena non è necessario ricorrere ad attività sportive intense: sarebbe sufficiente modificare alcune abitudini, ad esempio uscire a piedi per le commissioni quotidiane, limitare l’uso dell’automobile e dell’ascensore: trenta minuti al giorno di cammino a velocità moderata sono una misura aspecifica di intervento preventivo molto efficace.
MOVIMENTO: SEMPRE E OVUNQUE
Perfino l’attesa in fila alla cassa del supermercato o alla fermata dell’autobus può diventare l’occasione per prevenire il mal si schiena: provate per esempio ad allungarvi verso l’alto mettendo in tensione i muscoli posteriori delle gambe, del tronco e del collo: questo può contribuire, oltre a rilassare piacevolmente la muscolatura, a prevenire nel tempo il suo accorciamento. Oppure eseguite lenti ed ampi movimenti di inclinazione e rotazione della colonna vertebrale: in questo modo manterrete l’elasticità delle strutture articolari ed eviterete che nel tempo i movimenti diventino più limitati e dolorosi.
CAMBIARE SPESSO LA POSIZIONE!
Le contrazioni muscolari prolungate, oltre a non essere fisiologiche (il muscolo è fatto per contrarsi e rilassarsi in relazione al movimento!) sono una delle principali cause di mal di schiena “aspecifico”, ovvero senza che vi sia una patologia organica rintracciabile attraverso indagini radiologiche o di laboratorio. Cambiare spesso posizione, ed inserire fasi di movimento attivo all’interno della routine quotidiana, sia essa domestica o lavorativa, può contribuire a prevenire questi disturbi anche se la postura non è quella ottimale!
ATTIVITÀ FISICA, SPORT E MAL DI SCHIENA
Mantenere l’efficienza biomeccanica delle strutture di sostegno della colonna vertebrale è indispensabile per impedire che la schiena soffra per le sollecitazioni cui è quotidianamente esposta. In particolare, il cosiddetto core (corsetto muscolare) svolge un’attività di stabilizzazione fondamentale durante tutti i movimenti del tronco: indipendentemente dallo sport praticato, nella pianificazione della preparazione atletica non dovrebbe mai mancare una sezione specifica dedicata al potenziamento del core stability. Questo è ancora più ragionevole considerando che le sollecitazioni indotte dalle attività sportive possono superare di gran lunga quelle della vita quotidiana, e non sono infrequenti quindi disturbi derivanti dalla pratica sportiva quando manca una adeguata preparazione atletica.
Affinché le sollecitazioni meccaniche sul tronco risultino “sostenibili”, è necessario quindi anche definire il giusto “dosaggio” di attività sportiva (durata, intensità e frequenza dell’esercizio) ed evitare di incorrere in errori d itecnica che sono spesso responsabili di dolori acuti, infortuni e discomfort ricorrente. mportanti sono anche quindi il “dosaggio” delle attività sportive. Se queste 3 condizioni – efficienza del core stability, dosaggio adeguata e cura della tecnica – sono rispettate, non solo lo sport verrà praticato in sicurezza, ma i risvolti positivi saranno sia sul versante direttamente fisico che su quello psichico, entrambi importanti per ridurre il dolore cronico.
I DOLORI SONO I GUARDIANI DELLA NOSTRA SALUTE
Nessuno vuole avere dolori. tuttavia non dobbiamo valutarli negativamente. I dolori acuti, ad esempio, hanno l’importante funzione di allarme e protezione; sono il segnale che qualcosa non è a posto, e fanno sì che il corpo reagisca e tenti attraverso contromisure di limitare i danni. Per questa loro funzione, gli antichi Greci li definivano “i cani abbaianti della salute”. Tuttavia il dolore perde questa funzione positiva di “campanello d’allarme” quando diventa cronico, logorando il paziente sia fisicamente che psicologicamente e diventando un peso maggiore anche della patologia di base ed interferendo con la vita personale e sociale.
Per cui … abbiamo cura di noi stessi e controlliamo la nostra postura!